L’Assemblea Generale dello SPI CGIL di Bologna, riunita a Ca’ Vecchia, in data 18 Aprile 2024, denuncia come inaccettabile la scelta, da parte della maggioranza parlamentare, di inserire un emendamento nel PNRR che consente alle associazioni antiabortiste l’ingresso nei consultori pubblici.
Siamo di fronte all’ennesimo sciagurato attacco alla legge 194 e alla libertà delle donne.
L’A.G. ritiene di fondamentale importanza la presa di posizione assunta da AUSL di Bologna in difesa dei Consultori pubblici e del loro ruolo: l’accesso a queste strutture deve essere consentito solo ai professionisti sanitari e socio sanitari, che stanno svolgendo un lavoro importante e insostituibile attraverso la presa in carico delle donne e delle coppie.
Questa istituzione va difesa con forza per il ruolo svolto e che svolge, e per la capacità della rete dei 28 consultori della Città Metropolitana che, piuttosto, andrebbe implementata con ulteriore personale specializzato e con altre sedi decentrate sul territorio.
Peraltro, come è già stato dichiarato, i consultori hanno, da sempre, molto investito nell’attività di prevenzione (si tratta di una delle poche strutture sanitarie che pratica questa attività con continuità) e anche attraverso l’alta professionalità dei suoi operatori è stato possibile dimezzare le interruzioni di gravidanza nel nostro territorio.
Anche per merito di questi importanti risultati, risulta evidente che la presenza delle associazioni pro-vita e antiabortiste rappresenterebbe solo una pressione psicologica inaccettabile nei confronti delle donne che si rivolgono a queste strutture.
Per questi motivi, l’A.G. si ritiene mobilitata, fin da ora, per la difesa del ruolo, del modello e dell’attività che attualmente viene svolta nei consultori del nostro territorio (che dovrebbero essere ulteriormente rafforzati e diffusi), dimostrando di svolgere bene e in modo adeguato il loro lavoro, rispettando lo spirito e i contenuti della L.194, senza mai mettere in discussione l’autodeterminazione delle donne.