Articolo di Antonella Raspadori e Paola Quarenghi per il mensile La Spinta

Parliamo della SA.GA Coffee di Gaggio Montano, una vicenda ormai tristemente nota nel nostro territorio, con Laura Borelli, una delle protagoniste della “resistenza” ormai eroica del presidio a difesa della fabbrica e dell’occupazione di oltre 200 lavoratrici e lavoratori.

La SA.GA Coffee è un’azienda che impiega circa 220 lavoratori, di cui l’80 percento sono donne. Come avete vissuto l’annuncio di Evoca SpA (multinazionale italiana proprietaria dell’azienda n.d.r.) di dismissione del sito produttivo e della sua delocalizzazione?

Innanzitutto, una grande delusione, una vera doccia fredda, perché abbiamo capito che la nostra produzione di macchine da caffè professionali, non macchinette qualunque, l’avrebbero di fatto spostata in Valbrembo,
in Spagna e in Romania, e che il nostro marchio, SAECO, nato a Gaggio Montano, sarebbe stato di fatto “rubato”. Un’ulteriore delusione, dopo quella già vissuta da tanti di noi 5 anni fa, a causa dei 273 licenziamenti di Philips. Ma noi non ci siamo perse d’animo, e abbiamo organizzato sin da subito una vera e propria lotta di resistenza sul posto.

A Primo Sacchetti (FIOM Bologna) chiediamo:

La FIOM di Bologna, che si è sempre impegnata per garantire il mantenimento di questo sito produttivo, ha reagito immediatamente, sia organizzando insieme ai lavoratori un presidio permanente, sia chiedendo l’attivazione di un tavolo di crisi in Regione. Sono intervenuti molti rappresentanti delle istituzioni, dal presidente della Regione, al sindaco della città metropolitana, a parlamentari e sindaci della zona.
Da ultimo, sabato 11 dicembre, ha incontrato i lavoratori il Ministro Orlando. Tutti hanno garantito il loro sostegno per trovare una positiva soluzione al problema. Oggi, abbiamo qualche prospettiva di uscita da questo tunnel?

All’annuncio dell’azienda di chiusura della produzione nel marzo 2022 e del sito nel dicembre 2022, l’assemblea, giudicando tale decisione inaccettabile, ha organizzato il presidio, che è ormai al trentacinquesimo giorno (ad oggi, 9 dicembre). Subito, la regione Emilia Romagna, nelle persone del presidente Bonaccini e dell’assessore Colla, hanno reagito energicamente nei confronti di Evoca. Il 19 novembre abbiamo chiamato tutte le istituzioni al presidio, e la Regione si è impegnata formalmente, per dare una risposta, al fine di salvaguardare sia il sito, sia l’occupazione. Pochi giorni fa, abbiamo appreso dell’interessamento per l’azienda di un imprenditore brianzolo, che incontreremo il 16 dicembre in Regione.
I nostri obiettivi rimangono sempre gli stessi: capire il progetto industriale per salvaguardare il sito, conoscere l’entità degli investimenti per l’occupazione… Ringraziamo i nostri interlocutori, condividendo una testimonianza del sostegno che lo Spi Cgil, sempre vicino a chi si trova in difficoltà, ha voluto dare a lavoratori e lavoratrici in presidio, al fine di rendere meno dura la loro permanenza in questa stagione inclemente: lo scambio di mail tra la nostra segretaria territoriale Spi Bologna, Antonella Raspadori, e
Primo Sacchetti, Fiom Bologna.

 

*disegno di Gianluca Costantini